Vincenzo Petrali, nato a Crema nel 1892, fu organista di grande talento e fama tanto da essere definito “il Principe degli organisti italiani”. Cugino primo del celebre contrabbassista Giovanni Bottesini, il giovane Petrali, a soli 17 anni fu scelto tra 26 concorrenti come organista della Cattedrale di Cremona per poi ottenere, in un secondo momento, la nomina di maestro di cappella della Cattedrale stessa. Fu musicista versatile, tanto da passare facilmente dall’utilizzo dell’organo agli strumenti ad arco, al pianoforte e anche alla direzione d’orchestra. ll Maestro fu prolifico compositore. Tra le sue opere ricordiamo 71 studi per organo moderno, articolati in tre libri, oltre ad opere teatrali, pezzi per pianoforte e musiche sacre. Scrisse anche il trattato Norme generali sul modo di trattare l’organo moderno, pubblicato a Milano nel 1872. Nella sua carriera assunse prestigiosi incarichi a Brescia, Crema, Pesaro e perfino in Sicilia. Vincenzo Petrali morì a Bergamo nel 1889.
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