Pubblicazioni Stefano Pavesi

LA VITA E L’OPERA DI STEFANO PAVESI
(1779-1850)

di Aldo Salvagno (Vedi Biografia)

Produzione
Prodotto dalla Società Storica Cremasca in
collaborazione con L’Associazione Bottesini

Pubblicazione
LIM, 2016

Stefano Pavesi Nel 2010 l’Associazione Musicale Giovanni Bottesini ha organizzato un concerto proponendo alcune arie d’opera di Stefano Pavesi. In quell’occasione il Maestro Aldo Salvagno, alla direzione dell’orchestra incaricata dell’esecuzione, rimase colpito dal compositore cremasco e diede inizio ad un incessante lavoro di approfondimento che lo portò a compiere ricerche nelle principali biblioteche europee.
L’iniziativa trova un primo importante sostegno nell’Associazione Popolare Crema per il Territorio. Ma è solo con l’entrata in campo della Società Storica Cremasca e del suo presidente Matteo Facchi che avviene la svolta decisiva per il compimento dell’opera del maestro Salvagno, che trova in questa pubblicazione il giusto riconoscimento.
Un ringraziamento va anche al Rotary Club Crema, al Comune di Crema, alla Regione Lombardia e ai tanti cittadini che, con discrezione, sostengono la valorizzazione del nostro territorio.
L’entusiasmo e la collaborazione di molti hanno permesso l’aggiunta di un nuovo tassello nella riscoperta della sorprendente storia musicale della nostra città.

Francesco Daniel Donati

Presidente dell’Associazione Musicale Giovanni Botesini

Stefano Pavesi Stefano Pavesi
Casaletto Vaprio, 1779 Crema, 1850

Stefano Pavesi, nato a Casaletto Vaprio, nei pressi di Crema, nel 1779, venne considerato nel 1809, da una prestigiosa rivista musicale francese, fra i cinque migliori compositori attivi in Italia. Studiò sotto la guida di Piccini presso il prestigioso conservatorio di S. Onofrio a Napoli. Coinvolto nel 1799 nei tumulti rivoluzionari della città, Pavesi fu costretto a scappare in Francia e successivamente a Ginevra. Rientrato a Crema poco dopo, completò i suoi studi sotto la guida di Gazzaniga, maestro di Cappella del Duomo. Nel 1802 si trasferì a Venezia, dove l'anno successivo mise in scena la sua prima farsa. Giudicata opera di gran pregio da tutti i critici musicali del tempo e anche dal compositore Mayr, maestro di Donizzetti, e dal librettista Foppa.
Gli anni seguenti furono gli anni del successo e dei guadagni. Ottenne sempre maggiori consensi da parte di pubblico, critica e colleghi. Compose circa 70 opere serie o buffe rappresentate in varie città italiane, spesso riscuotendo notevole successo. Nel 1818 il Pavesi fu nominato maestro di Cappella del Duomo di Crema e, tra il 1826 e il 1830, diresse il Teatro di Corte di Vienna per sei mesi l'anno. Fra le sue opere liriche più importanti, caratterizzate da una notevole inventiva melodica e maestria orchestrale, ricordiamo: La Fiera (1804), La festa della rosa (1808), Ser Marcantonio (1810, sullo stesso libretto del Don Pasquale di Donizzetti), Fenella (1831). Scrisse inoltre numerose partiture di musica sacra, tra le quali risalta lnfelix Catharina, grandiosa composizione scritta per ricordare il dramma di Caterina degli Uberti.
Stefano Pavesi morì a Crema nel 1850.

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